Cenni e storia

Cenni e storia

La presenza dell'uomo nel territorio del comune di Borutta è antichissima. Il primo insediamento è quello stanziatosi nella grotta naturale "Ulàri", diventata ora ricettacolo di pipistrelli, abitata nel neolitico recente (3500 a.C.) nell'ambito di quella che viene definita la cultura di San Michele di Ozieri.

STORIA

La presenza dell'uomo nel territorio del comune di Borutta è antichissima.
Il primo insediamento è quello stanziatosi nella grotta naturale "Ulàri", diventata ora ricettacolo di pipistrelli, abitata nel neolitico recente (3500 a.C.) nell'ambito di quella che viene definita la cultura di San Michele di Ozieri. Tale tesi è avvalorata dal rinvenimento di numerosi reperti come asce, manufatti in selce e ossidiana, stoviglie, ossa umane conservate nel museo archeologico di Cagliari.

Altre testimonianze di insediamenti preistorici sono i numerosi nuraghi situati nel territorio.

In epoca più recente sorse il villaggio il cui nome antico fu Gruta (gruta - grotta).

CENTRO ABITATO

Borutta è attualmente il più piccolo centro abitato del Meilogu la cui storia del paese è strettamente legata a quella del colle sovrastante in quanto faceva parte del Giudicato di Torres, di cui Sorres era la capitale e insieme sede della diocesi. Il paese è collocato lungo la valle del rio Frida, a sud del monte Pelao.

Il centro storico è caratterizzato da viottoli con caratteristiche abitazioni. Al suo interno sono suggestive le fonti ottocentesche di Cantaru e Funtana: per tradizione, la popolazione raccoglie le loro acque e usa ancora il lavatoio pubblico. Di recente il centro abitato è stato abbellito da alcuni murales che riprendono scene di vita quotidiana e la rievocazione di antichi mestieri come le donne che filano la lana nell’uscio di casa.

Tra le chiese spicca la parrocchiale di Santa Maria Maddalena, edificata nel XVIII secolo che si distingue per la presenza di un portone risalente al 1776, il più antico del Meilogu.

A poco distanza dalla prima si trova la chiesa di santa Croce, edificata tra l'XI e il XII secolo e rimaneggiata alla fine della metà del XX secolo. Dell'originale impianto romanico rimane solamente la porta laterale, oggi murata, la facciata si distingue per la presenza di un rosone ed una croce in pietra mentre internamente si conserva un pulpito ligneo sorretto da due mensole lignee che terminano con protomi leonine e la grande statua di Cristo. L'edificio, un tempo sede della omonima confraternita, funse saltuariamente da sede cattedrale per gli ultimi vescovi di Sorres, in particolare col vescovo Stefano Ardizzone.

Tra i personaggi più importanti della storia di Borutta ricordiamo donna Ninetta Bartoli che nel 1946 venne eletta primo sindaco donna d’Italia. Tra le sue più importanti opere ricordiamo la realizzazione dell’acquedotto e del sistema fognario, la centrale elettrica, la casa di riposo e la latteria sociale. Inoltre fu promotrice del restauro della cattedrale di San Pietro di Sorres e del ritorno dei monaci Benedettini.

In questa sezione